SCHEDE DEI FRUTTI: AVOCADO – LITCHI – MANGO – NESPOLO DEL GIAPPONE – PAPAIA
PROGETTO TINFRUIT
Finalmente sulla tua tavola i frutti tropicali che hai sempre desiderato. Profumati, buonissimi, appena raccolti e assolutamente sicuri: perché coltivati dalle aziende siciliane in collaborazione con l' Università di Palermo, Agroqualità e Idimed.
Grazie al lavoro del Gruppo Operativo “Tropicali di Sicilia” nasce il progetto TINFRUT che certifica la filiera, utilizza tecnologie innovative e standardizza processi assicurando qualità, tipicità, salute e sostenibilità.
OBIETTIVO DEL PROGETTO
Valorizzazione della filiera siciliana dei frutti tropicali attraverso la standardizzazione delle attività di
Creazione di documenti tecnici come disciplinari e regolamenti che abbiano il fine di trasferire alle aziende siciliane il know-how in termini di tecniche colturali, macchine e impianti per l’innovazione di processo e di prodotto.
Recenti studi statistici sul trend del mondo del beverage italiano hanno evidenziato che, negli ultimi dieci anni, a crescere in modo più importante sono state le “bevande wellness”, le bevande analcoliche e i drink “specialità”. Da una segmentazione del mercato si evince come il ceto medio sia proiettato verso il consumo di bevande biologiche e i drink “di piacere”, mentre la working class vede le lifestyle drinks far la parte del leone. L’utilizzo di frutta tropicale nelle diverse tipologie di drink, dai succhi alle bevande energetiche, è diventato un must per il mercato in quanto l’orientamento del consumatore è inequivocabilmente indirizzato verso questi sapori esotici. Una spinta propulsiva a questa tipologia di bevande è data anche dalla loro connotazione salutistica in virtù delle componenti bioattive di cui questi frutti (basti pensare al mango o alla papaya) sono notoriamente ricchi. L’aggiunta di estratti di piante con ulteriore potere antiossidante, come l’aloe vera, contribuisce al successo odierno di queste bevande.
Fatta questa premessa, il mercato è pronto per nuovi prodotti in grado di soddisfare le richieste dei consumatori ed esplorare nuovi spazi. L’ottenimento di drink a base di frutta con le caratteristiche qualitative del prodotto fresco ha come base di partenza l’individuazione del momento di raccolta ottimale, la gestione post-raccolta ma, soprattutto, le tecniche di trasformazione in grado di mantenere inalterate le caratteristiche dietetiche e nutraceutiche del frutto appena raccolto.
Secondo gli ultimi dati disponibili della FAO, il Mango (Mangifera indica L.) nel 2014 ha rappresentato il frutto tropicale più coltivato al mondo, evidenziando negli ultimi dieci anni un costante incremento sia in termini di superfice (+36,0%) che di produzione (+53,0%). Oggi il Mango è coltivato in circa 110 Paesi, in quanto pur essendo una coltura tropicale, ben si adatta alle condizioni pedoclimatiche delle regioni temperate, tra le quali la Sicilia. La principale ragione di questa espansione è dovuta al crescente interesse da parte dei consumatori verso i frutti tropicali in genere, sia freschi che trasformati, in quanto essi vengono sempre più identificati come alimenti funzionali e nutraceutici, attribuendo loro un valore aggiunto rispetto ad altri alimenti. Numerosi studi, infatti, hanno dimostrato il loro positivo effetto sulla salute umana, specialmente per le proprietà anti infiammatorie, anti tumorali e per la capacità di contrastare l’insorgenza di malattie metaboliche, quali il diabete e l’obesità. Inoltre, nella mente del consumatore il concetto di esotico è ben radicato nell’immaginario collettivo, attiva associazioni e relazioni con i racconti mitici, celebrando l’incontro tra ragione ed emozione.
Parallelamente a questo trend, negli ultimi anni si è registrato per l’intero comparto dell’orto-frutta una crescente richiesta relativamente ai prodotti della IV gamma ed a quelli beverage, in quanto il consumatore moderno è sempre più orientato all’acquisto di prodotti con maggior contenuto di servizio che possano soddisfare le sue esigenze in termini di sicurezza alimentare, praticità (facilità/comodità di consumo) e valore aggiunto (salutistico/dietetico).
Pertanto, considerato che il mercato è pronto per l’introduzione di nuovi prodotti in grado di soddisfare le richieste dei consumatori, il progetto prevede la costituzione di un Gruppo Operativo (G.O.) che si pone come obiettivo quello di valorizzare le produzioni derivanti dalle filiere dei frutti tropicali siciliani attraverso l’introduzione di innovazioni di processo e prodotto in tutte le fasi della filiera produttiva, dalla coltivazione sino a quelle legate alle gestione post-raccolta e della distribuzione.
In particolare, le fasi in cui si dovrebbe articolare il progetto sono le seguenti:
1. attività di animazione territoriale per favorire la cooperazione tra i partner ed i territori coinvolti;
2. trasferimento di tecniche colturali sostenibili alle aziende agricole, identificazione del momento chimico-fisico ottimale per effettuare la raccolta e gestione del post-raccolta;
3. ottenimento di prodotti innovativi per l’industria di trasformazione volti ad aumentare la shelf life del prodotto: prodotti di IV gamma con l’adozione di edible coating e modified atmosphere packaging;
4. realizzazione di prodotti innovativi più idonei a mantenere inalterate le caratteristiche dietetiche e nutraceutiche del frutto appena raccolto: succhi 100% a base di frutta tramite estrazione a freddo e sistemi di pastorizzazione a basso impatto calorico, sfere tramite sferificazione e perle mediante crioconservazione;
5. valorizzazione di tutti gli attori della filiera (dal produttore agricolo fino all’azienda di trasformazione ed alla distribuzione) attraverso la certificazione di prodotto e di processo – FASE TRASVERSALE;
6. lancio e commercializzazione dei prodotti ottenuti;
7. comunicazione e diffusione dei risultati.
In tal modo, il G.O. Tropicali di Sicilia, vuole dare un contributo operativo e concreto alla valorizzazione dell’intera filiera dei frutti tropicali siciliani in generale e manghicola in particolare, aumentandone la competitività in un mercato sempre più differenziato e globalizzato.
La Standardizzazione garantita dall’introduzione di processi di certificazione, la trasferibilità del know-how tecnologico innovativo e la realizzazione di linee di lavorazione nuove, infatti, permetterebbe alle aziende siciliane coinvolte di entrare in nuovi spazi immettendo sul mercato prodotti nuovi e altamente competitivi con una ricaduta importante sul territorio.
In questo contesto, infatti, le certificazioni volontarie costituiscono un valido strumento per attestare e valorizzare le caratteristiche qualitative e le peculiarità di un prodotto o di un gruppo di prodotti coinvolgendo tutti gli attori della filiera alimentare.
PAROLA CHIAVE
INNOVAZIONE
In Sicilia, il mango fu introdotto a partire dagli anni ‘80 da un gruppo di agricoltori e in collaborazione con l’Università degli studi di Palermo e il Prof. Francesco Calabrese al fine di diversificare la produzione ed incrementare il reddito agricolo ed oggi secondo le ultime stime del Dipartimento Agricoltura della Regione Sicilia sono coltivati circa 55 ha lungo le aree costiere. La coltivazione del mango in Sicilia – dove le condizioni pedo-climatiche lo consentono – è in continua espansione, grazie al sempre maggiore interesse da parte dei consumatori verso un alimento ormai considerato nutraceutico e funzionale, che ha il vantaggio di essere raccolto sull’albero anziché essere importato da aree tropicali. Tuttavia, la gran parte delle aziende che coltivano Frutti Tropicali Siciliani sono caratterizzate da piccole dimensioni -incrementando i costi unitari di gestione e limitando l’introduzione di innovazioni di processo e/o prodotto-, conferiscono il prodotto senza alcun tipo di certificazione che possa valorizzarlo e differenziarlo, senza alcun tipo di integrazione verticale con l’industria di trasformazione. Se a ciò si aggiunge che spesso gli imprenditori non adottano alcuna strategia di marketing per valorizzare il loro prodotto e che non aderiscono ad alcuna forma di cooperazione ai fini di poter concentrare l’offerta produttiva, appare evidente come essi rivestano un basso potere contrattuale e, pertanto, risultano incapaci di conferire valore aggiunto alle loro produzioni.
GRUPPO OPERATIVO
Tinfrut, con la creazione del suo Gruppo Operativo “Tropicali di Sicilia” e con il lo sviluppo progettuale programmato, si è posto come obiettivo quello di introdurre, nelle imprese coinvolte, diverse innovazioni di prodotto e/o processo.
Le innovazioni che interesseranno le aziende agricole, verranno introdotte dal Dipartimento SAAF dell’Università di Palermo, che trasferirà loro l’adozione di tecniche agronomiche razionali e sostenibili per la gestione aziendale, volte a ridurre le emissioni di CO2, limitare gli input energetici, incrementare l’efficienza dell’uso della risorsa idrica a fini irrigui.
Altra innovazione introdotta da Agroqualità, è la certificazione sia delle produzioni ottenute sia del processo produttivo e, pertanto, sarà trasversale a tutti gli operatori coinvolti. L’adozione di tale innovazione, infatti, porterà alla stesura di regolamenti e disciplinari di produzione, volti a valorizzare sia le produzioni delle aziende agricole, sia dell’impresa di trasformazione, nonché dell’intera filiera produttiva sul mercato regionale, nazionale ed estero.
L’Idimed si occuperà di “qualificare” il prodotto attraverso una comunicazione strategica capace di raggiungere alcuni target selezionati. La Comunità attenta al cibo salutistico, al prodotto naturale, alla frutta che segue una filiera tracciata, alla produzione regionale, alla sostenibilità delle tecniche di produzione e all’impatto sociale. Un pubblico sensibile alle iniziative di promozione focalizzate sulla dimensione esperienziale (laboratori di assaggio e degustazione). Una particolare attenzione sarà inoltre dedicata alla promozione nei settori di filiera quali il food e beverage (barman, chef, pasticceri …) e il canale HORECA. L’Istituto contribuirà con la cosulenza del “comitato degli esperti” composto da oncologi, nutrizionisti, agronomi, botanici, psicologi, formatori e catalizzerà il suo network di riferimento (Associazioni del settore culinario, enogastronomico, testate giornalistiche, canali e riviste tematiche).
L’attività di comunicazione e diffusione dei risultati sarà inoltre realizzata con la partecipazione agli eventi culturali che l’Idimed organizza nel corso dell’anno solare. Per quanto riguarda l’industria di trasformazione, le innovazioni saranno sia di processo che di prodotto, e riguarderanno due grandi tematiche: a) l’utilizzo di nuove tecniche di conservazione capaci di mantenere sicurezza e qualità più a lungo fino al consumatore finale per i prodotti della IV gamma; b) l’individuazione delle tecniche di trasformazione più idonee a mantenere inalterate le caratteristiche dietetiche e nutraceutiche del frutto appena raccolto. Nello specifico, per quanto riguarda il primo punto (a), il Dipartimento SAAF, grazie ai numerosi studi pubblicati,
trasferirà le sue conoscenze sull’adozione di edible coating e del modified atmosphere packaging. Si tratta di due innovazioni volte a mantenere alto il livello di qualità dei frutti, limitando le perdite del prodotto dovute al rapido deterioramento durante la manipolazione, il trasporto e la conservazione, anche dopo essere stato allontanato dalla catena del freddo. Ciò comporta un prolungamento della shelf-life dei prodotti di IV gamma, mentre l’adozione di film plastici nel contempo potrebbe avere anche un ruolo rilevante sullo smaltimento del packaging così da guardare anche alla sostenibilità ambientale dei prodotti.
Le innovazioni che riguardano il secondo punto (b), invece, verranno apportate da Gastec-Vesta (detentrice dei brevetti) e sono rappresentate da:
l’estrazione a freddo e i sistemi di pastorizzazione a basso impatto calorico, che riguarda un processo produttivo volto all’ottenimento di succhi 100% a base di frutta con una data di scadenza più lunga rispetto a quelli ottenibili da estrazione tradizionale e con un contenuto in termini di composti nutraceutici più alto rispetto ai classici succhi pastorizzati;
la sferificazione che è una lavorazione base della cucina molecolare che permette di trasformare i liquidi (succhi, sciroppi o frullati) in sfere, consentendo quindi di incapsulare all’interno di esse una sostanza liquida;
la crioconservazione che consiste nel far entrare in contatto il succo appena estratto con l’azoto liquido creando perle di frutta (drop) che possono essere sciolte in acqua (succhi) o alcool (cocktail).
Le aziende, inoltre, saranno seguite durante la fase della raccolta e post-raccolta dei frutti, al fine di individuarne il punto organolettico ottimale e per gestire al meglio la catena del freddo per poter conferirli all’industria di trasformazione. Il Dipartimento SAAF, infatti, nel corso degli anni ha pubblicato numerose ricerche sulla gestione agronomica, sulla raccolta e del post-raccolta su riviste nazionali ed internazionali. Altra innovazione che interesserà le aziende agricole è la certificazione del prodotto e del processo produttivo garantita da Agroqualità, che valorizzerà appieno le loro produzioni, consentendole di essere standardizzate, facilmente identificabili e di rispettare una serie di condizioni igienico-sanitarie necessarie per il conferimento all’industria di trasformazione. Ciò comporterà l’adozione di altre due innovazioni organizzativo-gestionali, ovvero l’aggregazione dell’offerta produttiva tra gli imprenditori agricoli coinvolti (cooperazione orizzontale) e la sottoscrizione di contratti di filiera (cooperazione verticale). Per facilitare l’introduzione di queste innovazioni, il GAL Golfo di Castellammare metterà a disposizione tutta la sua esperienza nel campo dello sviluppo locale territoriale e nella creazione di reti di impresa.