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La frutta è uno degli alimenti cardine della dieta mediterranea ed i frutti tropicali con il loro gusto forte e profumo aromatico, rappresentano una strada elettiva per conquistare i giovani e i bambini. La partecipazione del progetto all’evento di chiusura “Un anno di sana vita insieme” ci ha permesso di ribadire che il consumo di 5 porzioni di frutta e verdura al giorno, è una delle raccomandazioni principali per crescere in salute e invecchiare con successo. Tutti i consumatori, compresi i bambini, devono essere incoraggiati ad aumentare la quantità di frutta e verdura nella propria alimentazione. Una promozione della salute che fin dalla prima infanzia dia impulso a pratiche alimentari sane, incorporando il consumo di frutta e verdura nell’alimentazione, può avere effetti benefici importanti sulla salute e sul benessere degli individui a partire dai primi anni di vita e per tutte le fasi dell’esistenza.

Il mese di maggio celebra la produzione di “nespolo del giappone” un frutto presente in grande quantità nel giardino dell’Istituto Castelnuovo Villaermosa. Abbiamo approfittato dell’occasione per far conoscere questo frutto a tutti i partecipanti, per aiutarli a riscoprire l’importanza dei prodotti freschi valorizzati dal nostro bagaglio di conoscenze tradizionali. La gastronomia, l’arte culinaria e la biodiversità locale fanno bene non soltanto alla nostra salute ma anche all’ambiente se consideriamo che molte delle produzioni tropicali di Sicilia sono in Bio e in biodinamico. Nel corso dell’evento abbiamo dato valore alla frutta esotica prodotta in Sicilia che ci permette di accorciare la filiera, seguire la stagionalità, arricchire l’offerta e creare opportunità economiche per le aziende del territorio.

Il 23 e 24 maggio si è tenuto a Palermo il convegno “Gruppi Operativi tra passato e presente: scambio di esperienze e condivisione”.

L’evento, organizzato dalla Rete Rurale Nazionale e rivolto ai Gruppi Operativi del PEI AGRI, ha avuto lo scopo di favorire lo scambio e la condivisione di esperienze sull’attuazione dei progetti.

A tal fine sono stati promossi i racconti di alcuni gruppi operativi testimonial su aspetti legati all’approccio interattivo e sono state organizzate delle visite in campo.

www.reterurale.it

www.innovarurale.it/it/italia/atti-e-convegni/documentazione-del-convegno-gruppi-operativi-tra-passato-e-presente-scambio

Programma (PDF)

La Sicilia, nominata Regione europea della gastronomia 2025, si fa traino della candidatura della cucina italiana a diventare, sempre l’anno prossimo, patrimonio immateriale dell’Unesco. E lo fa con la sua manifestazione simbolo, la fiera del gusto di Palermo, Expocook, che quest’anno giunge alla sua ottava edizione e che si fonda su una mission ben precisa: fare della cultura della tavola un’occasione di sviluppo per l’agricoltura, il commercio e il turismo.

Tropicali di Sicilia è stato ospite di Expocook 2024, all’interno della Fiera del Mediterraneo di Palermo dall’11 al 14 marzo, il più grande evento del Sud Italia dedicato al food, alla ristorazione e all’hotellerie, che si terrà a Palermo dall’11 al 14 marzo con numeri da record: 25.000 metri quadrati di area espositiva, 15 settori tematici, sei padiglioni e 250 espositori. Il tutto negli spazi della Fiera del Mediterraneo di Palermo, all’ombra del Monte Pellegrino, «il promontorio più bello del mondo», come lo definì Goethe nel suo «Viaggio in Italia». Il progetto Tropicali di Sicilia ha raccontato, nel suo spazio espositivo, attraverso i video e i materiali di comunicazione, il settore dei tropicali descrivendone le peculiarità botaniche, agronomiche, gastronomiche e salutistiche. Un settore in grande espansione che va presentato tra le eccellenze enogastronomiche siciliane, soprattutto per la versatilità dei frutti nelle preparazioni degli chef e dei barman.

Una bella occasione per incontrare gli operatori del settore, i bartender, i pasticceri, i cuochi e naturalmente tanti studenti e appassionati del cibo e della cultura siciliana

Lunedì 25 settembre si è svolto, al reparto oncologico del Policlinico di Palermo, il quinto incontro del progetto Hospital Chef per scoprire stili di vita e pratiche culinarie, rispettose del gusto e della salute.

L’incontro, dedicato alla frutta e verdura ha fornito competenze specifiche sulle proprietà nutritive dei diversi colori degli alimenti disintossicanti, sull’importanza della stagionalità, sul WCRF (World Cancer Research Fund). Grazie alla partecipazione speciale dell’Università di Palermo, sono state presentate alcune delle più importanti ricerche in ambito clinico-nutrizionale, oncologico e agronomico.

Con la partecipazione speciale dei due Dipartimenti di Scienze Agrarie e Forestali e di Scienze e Tecnologie Biologiche Chimiche e Farmaceutiche dell’Università degli studi di Palermo.

Dopo i saluti del Prof. Alberto Firenze, responsabile U.O. Risk Management e Qualità e commissario A.O. Papardo di Messina, del Prof. Antonio Russo – Responsabile UOC Oncologia del Policlinico P. Giaccone di Palermo e del Dr Biagio Agostara, Presidente Istituto Dieta Mediterranea, Idimed APS. Hanno relazionato Idegarda Campisi, nutrizionista; Francesca Cerami, psicologa; Anna Russo, oncologa (comitato esperti dell’Idimed) e Anna Maria Pintaudi, ricercatrice Unipa del Dipartimento STeBiCeF.

Alle 16.30 lo chef Francesco Giuliano, componente dell’Associazione Cuochi e Pasticceri di Palermo, ha preparato, nella cucina didattica del reparto di oncologia del Policlinico, una degustazione di insalatina di quinoa con avocado, ananas, carote e zucchine genovesi e pancake all’olio di oliva con avena e mandorle

L’’incontro è stato arricchito da alcuni approfondimenti tematici

La presentazione del libro “33 alimenti ortofrutticoli, la natura protegge l’organismo” di Graziano Barbanti, Schena Editore, 2015
I risultati della ricerca del progetto TINFRUT – PSR Sicilia 2014/2020, sott. 16.1, con il gruppo di lavoro del prof. Vittorio Farina
Il progetto Edugreen: laboratori di sostenibilità per il primo ciclo a cura della Dirigente Scolastica Francesca Giammona dell’Istituto Comprensivo Statale “Francesca Morvillo” di Monreale
Lo SPREMISALUTE di Paola Nicolosi, Ippocrate srls di Catania con dimostrazione della macchina e degustazione guidata.
Il reparto ortofrutta di Prezzemolo e Vitale con la partecipazione speciale di Vincenzo Prezzemolo.

Continua il percorso formativo e informativo del progetto Hospital Chef che ha come obiettivo la promozione della conoscenza e l’assunzione della consapevolezza del valore del cibo e dell’alimentazione all’interno dell’ambiente ospedaliero. L’iniziativa, alla sua seconda edizione, è in capo all’ Unità di Risk Management e Qualità del Policlinico di Palermo, guidata dal Prof. Alberto Firenze ed è sostenuta, come partner dall’Ordine dei medici chirurghi e degli odontoiatri della provincia di Palermo, l’Istituto Idimed e l’Associazione cuochi pasticceri di Palermo. Il progetto è inoltre supportato dall’Azienda Prezzemolo & Vitale spa che offre la materia prima ed è accreditato per i crediti formativi in medicina (ECM).

A seguire il programma della giornata

Estratto dall’articolo di Italia a Tavola del 24/07/2023 (www.italiaatavola.net)

Un viaggio sensoriale in Sicilia, una terra ricca di tradizioni agricole, dove i frutti tropicali come mango, avocado e papaya prosperano grazie alla posizione geografica e al clima mediterraneo

La Sicilia è una terra ricca di tradizioni agricole e di paesaggi mozzafiato. La sua favorevole posizione geografica e il clima mediterraneo permettono la produzione di prelibati frutti tropicali come il mango, l’avocado e la papaya. Le dolci brezze marine e il sole generoso coccolano gli alberi da frutto, conferendo loro un sapore intenso e una dolcezza irresistibile. I terreni fertili e la passione dei produttori siciliani si riflettono nella qualità eccezionale di questi frutti tropicali, che raccontano l’amore per la terra e il rispetto per la natura. Assaporare un mango, un avocado o una papaya siciliana significa immergersi in un’autentica esperienza culinaria, un viaggio attraverso i sapori e i profumi di questa splendida isola mediterranea.

Avocado in Sicilia: un successo sostenibile da gustare tutto l’anno

La Sicilia, tra tutte le regioni italiane, si sta affermando come il luogo in cui la vocazione all’avocado sta crescendo a ritmo più sostenuto. Già negli anni Settanta iniziarono i primi studi sulla sua coltivazione, come ci spiega Vittorio Farina, docente di Frutticoltura Tropicale e Subtropicale all’Università degli studi di Palermo. Negli ultimi anni, grazie a una richiesta crescente da parte del mercato, la coltura dell’avocado in Sicilia si è notevolmente espansa, talvolta superando addirittura l’offerta disponibile. Il frutto siciliano ha un’aromaticità complessa e peculiare che lo distingue dagli altri.

Ma c’è una differenza qualitativa tra gli avocado “imported” e quelli “born in Sicily”? «Sono stati effettuati studi per confrontare la qualità degli avocado coltivati in Sicilia con quelli importati. I risultati hanno evidenziato che gli avocado raccolti in Sicilia presentano valori molto simili a quelli importati e, pertanto soddisfano pienamente gli standard di mercato. In alcuni casi i nostri studi hanno evidenziato anche valori più equilibrati degli acidi grassi e un maggior livello di vitamine e minerali rispetto a quelli importati, indicando che gli avocado siciliani sono ricchi di componenti di alto valore nutrizionale. Inoltre, la filiera bio e la vicinanza dei mercati li rende più sostenibili» – afferma Vittorio Farina. Se in passato si trascurava l’aspetto della provenienza e dell’impatto ambientale legato alla filiera dell’avocado, oggi i consumatori sono più informati su queste tematiche. Queste considerazioni potrebbero spingere i consumatori a privilegiare il consumo di un frutto più sostenibile come quello siciliano, rispettando la stagionalità e informandosi sulla provenienza del frutto.

L’agricoltura siciliana rivoluziona la coltivazione dell’avocado

Il modello di coltivazione siciliano è ben diverso da quello dei Paesi sudamericani. Gli impianti di avocado dell’isola vengono gestiti seguendo le buone pratiche agronomiche, riducendo l’uso di pesticidi e altri interventi chimici e utilizzando anche tecniche di agricoltura biologica. L’irrigazione avviene tramite impianti a goccia per evitare lo spreco di acqua. Gli avocado vengono sempre raccolti a mano e, a differenza di quelli importati, non devono attraversare lunghi tragitti per arrivare al consumatore finale.
Il mango made in Sicilia: un frutto prelibato grazie al clima mediterraneo

La coltivazione del mango in Sicilia rappresenta una sfida affascinante che sfrutta le caratteristiche climatiche e ambientali della regione per offrire un frutto di alta qualità. Grazie all’impegno di ricercatori, produttori e aziende agricole, il settore della frutticoltura tropicale e subtropicale sta crescendo, offrendo nuove opportunità e alternative alle colture tradizionali, contribuendo così alla diversificazione e alla sostenibilità dell’agricoltura nel Sud Italia.

«La coltivazione del mango nei nostri ambienti del Sud Italia è stata possibile grazie agli studi che hanno valutato il comportamento del mango in un clima mediterraneo – prosegue il professor Farina – Il nostro mango, “made in Sicily“, inoltre, beneficia di una filiera più corta grazie alla vicinanza dei mercati di riferimento. Viene raccolto a uno stadio più avanzato di maturazione, il che determina una migliore qualità gustativa e nutrizionale».

Il mango disidratato che coniuga tradizione e innovazione

Recentemente, due progetti di ricerca triennali sono stati finanziati dalla Regione Sicilia attraverso la misura 16.1 del Piano di sviluppo rurale (Psr 2014-2020). I progetti, intitolati “Innovazioni genetiche, colturali e postraccolta per la filiera del mango in Sicilia” e “Tecnologie innovative di processo e di prodotto standardizzate e certificate per la filiera dei frutti tropicali”, hanno l’obiettivo di valorizzare il mango prodotto in Italia attraverso l’introduzione di innovazioni genetiche (certificazione e identità del materiale vivaistico), colturali (gestione sostenibile e precision farming) e di postraccolta (qualità e allungamento della shelflife), coprendo tutte le fasi della filiera produttiva dalla fattoria alla tavola.

Uno dei risultati preliminari di queste ricerche riguarda la disidratazione del mango siciliano. Prendendo spunto dalla tecnica antica dell’essiccazione al sole, è stata impiegata la disidratazione in corrente di aria calda per ottenere un prodotto nuovo, naturale, ricco di colore, aroma e gusto. Questo processo ha portato alla creazione di un mango disidratato che, oltre a essere delizioso, offre anche benefici per la salute.

Papaya siciliana: un frutto tropicale che conquista i mercati europei

Un’altra interessante opportunità è quella della papaya coltivata in Sicilia. Gli studi hanno dimostrato che le papaya coltivate in serra fredda nelle aree vocate della Sicilia presentano caratteristiche qualitative paragonabili a quelle coltivate in ambienti tropicali e subtropicali. Tuttavia, i risultati hanno evidenziato una vasta gamma di variabilità in termini di caratteristiche fisico-chimiche, capacità antiossidante e caratteristiche sensoriali, in modo dipendente dal genotipo. Nonostante alcune difficoltà legate alla gestione colturale, la coltivazione della papaya in Sicilia è possibile, ottenendo risultati produttivi e qualitativi promettenti. I frutti hanno trovato successo sul mercato interno, raggiungendo prezzi interessanti per i produttori, anche se le aree coltivate sono ancora limitate.

L’aumento della domanda commerciale e le caratteristiche uniche dei frutti fanno presagire un possibile ampliamento delle coltivazioni. Tuttavia, per poter affrontare con successo i mercati europei, è necessario perfezionare ulteriormente le tecniche colturali e la gestione post-raccolta. Alla luce di questi risultati, la ricerca continua attraverso ulteriori studi sulla gestione colturale, sulle prestazioni post-raccolta e sulle caratteristiche qualitative dei frutti, al fine di ottenere linee guida precise per la coltivazione di questa specie tropicale in condizioni di clima mediterraneo. Ciò consentirà di massimizzare il potenziale produttivo e la qualità delle papaya coltivate in Sicilia, aprendo la strada per un’espansione significativa del comparto e l’accesso ai mercati europei.

 

Articolo di Italia a Tavola: https://www.italiaatavola.net/alimenti/frutta-verdura/sicilia-terra-di-frutti-tropicali-tra-avocado-mango-papaya/97926/

19 maggio: Educare alla sostenibilità e alla Biodiversità
20 maggio: Giornata nazionale della biodiversità di interesse agricolo e alimentare

La biodiversità e la sua tutela rappresenta un argomento di grande importanza per tutto il globo. In Italia le sono dedicate due giornate: la prima riguarda la biodiversità degli ecosistemi naturali ed è stata istituita per il 22 maggio; la seconda legata alla biodiversità di interesse agricolo ed alimentare si celebra il 20 Maggio. Sono entrambe date molto importanti, ma la biodiversità agricola e tutto quello che è strettamente legato al territorio, passando per tradizioni, manualità, genialità etc. vede spesso i Dottori Agronomi e Forestali in prima linea.

Molti sono i casi di Agronomi che con il loro lavoro hanno tutelato non solo la crescita della propria azienda agricola, ma l’intero territorio in cui operano. È il caso della nostra compianta collega Marilù Monte che ha combattuto per la tutela e la diffusione della susina Sanacore di Monreale, varietà autoctona di susina diffusa solo nelle campagne che circondano l’antica città normanna e la cui presenza è testimoniata già dal 1600. Si è altresì battuta affinché essa venisse riconosciuta come presidio slow food. Una donna determinata e per certi versi visionaria, una persona che ha lottato per anni per valorizzare la biodiversità locale alla quale riteniamo sia doveroso rendere il giusto omaggio nella giornata della biodiversità di interesse agricolo ed alimentare. Per tale ragione questo l’Ordine degli Agronomi e dei Forestali della provincia di Palermo, in collaborazione con il Comune di Monreale, con l’Istituto Comprensivo Statale “Francesca Morvillo”, con l’IDIMED (Istituto per la Promozione e la Valorizzazione della Dieta del Mediterranea) e con Slow Food Sicilia sta organizzando due giornate di lavoro, 19 e 20 maggio c.a., per celebrare la giornata della biodiversità rendendo il doveroso omaggio a Marilù Monte.

La manifestazione del 19 maggio 2023 si terrà presso i locali dell’Istituto Comprensivo Statale “Francesca Morvillo” e prevede, tra l’altro, la presentazione dei risultati del progetto “Edugreen: laboratori di sostenibilità per il primo ciclo”. Un intervento realizzato per promuovere azioni concrete di educazione allo sviluppo sostenibile, legale e integrato del territorio.

Il Convegno del 20 maggio dal titolo: Giornata nazionale della biodiversità di interesse agricolo e alimentare – La giornata di Marilù! si terrà presso l’Aula Consiliare del Comune di Monreale, per cortese concessione del Sindaco.

In particolare, il progetto, Edugreen, ha preso il via, nel 2022, ed è stato realizzato grazie al finanziamento P.O.N. “Per la scuola, competenze e ambienti per l’apprendimento” 2014-2020. Partner di supporto del progetto, il Comune di Monreale, l’Idimed, Istituto per la Dieta Mediterranea, l’Associazione Coltivare Bio Naturale e l’azienda Pizzo Vivai srl di Palermo (fornitore di opere e servizi). Nel corso della cerimonia, di giorno 19 maggio, si svolgerà una visita conoscitiva/descrittiva dell’orto didattico, della compostiera, della casetta degli insetti, del giardino delle aromatiche e dell’area dedicata agli alberi da frutta del territorio. Uno dei momenti più significativi, riguarderà infatti, l’intitolazione del frutteto dedicato alla memoria di “Marilù Monte” (agronoma e ideatrice del presidio slow food delle susine di Monreale).

Nel corso dell’iniziativa, i giovani ambasciatori, studenti fruitori del progetto, accompagneranno i visitatori, nei luoghi oggetto d’intervento e metteranno a dimora un albero di frutta tropicale, il nespolo del Giappone, omaggio del progetto TINFRUT ( Tecnologie innovative di processo e di prodotto standardizzate e certificate per la filiera dei frutti tropicali – PSR Sicilia 2014/2020 – sottomisura 16.1- “Sostegno per la costituzione e la gestione dei gruppi operativi del PEI in materia di produttività e sostenibilità dell’agricoltura) per ricordare a tutti che il territorio siciliano è terra di accoglienza e di contaminazione e rappresentare così il valore che la conoscenza ricopre nei processi di collegamento tra la tradizione e l’innovazione.

Programma di massima

Ore 08.30 partenza da Messina per Milazzo con transfert
Ore 08.30 partenza da Patti per Milazzo con transfert
Ore 09.00 arrivo a Milazzo per la visita dell’azienda Bonaccorsi S.r.l. Società Agricola di Milazzo e di Vivai Torre
Ore 13.30 degustazione culinaria guidata “sicul tropicale” a cura di Francesco Verri e del suo marchio “FruttaTropicaleSiciliana” che fa da garante per i consumatori sulla provenienza della merce e sulla sua qualità. Preparati artigianali di frutta, “Black Sangria”, Nettari di Passione, liquore alla Feijoa, snacks abbinati a salsine di frutta, caponata alla Papaya, barchette verdi, arancini tropicali, insalata 10 e lode, villaggio di Frutta di stagione e Torta “Dolce Nera” al cioccolato “ubriaco e piccante”)
Ore 15.30 Presentazione delle ricerche e delle innovazioni tecnologiche sulla frutticoltura tropicale Mediterranea (sferificazione, crioconservazione, liofilizzazione, disidratazione …)
Degustazione del Limencello di kaffir limes dell’Az. Agr. Proeli di Villasmundo (SR)
Ore 18.00 rientro

Parteciperanno:
Antonella Sidoti, presidente ITS Albatros di Messina
Vittorio Farina, esperto di frutticoltura tropicale, docente Unipa
Vittorio Castellani, giornalista esperto di world food e prodotti tropicali, docente ITS Albatros
Francesco Verri, Movimento Frutta Tropicale Siciliana
Francesca Cerami, psicologa esperta di Dieta Mediterranea, docente ITS Albatros
Leonardo Passanisi, titolare dell’Az. Agricola Proeli (SR), agrumi esotici
Esperti di gastronomia e responsabili delle aziende coinvolte

Segreteria organizzativa:
Albatros

Estratto dall’articolo di Terra e Vita del 27/01/2023  (edagricole.it)

La Sicilia, afferma il Direttore, Dario Caltabellotta punta sulle filiere. Frutti tropicali in primo piano.
Sicilia, poche misure per essere efficaci

Dario Cartabellotta

«C’è stata una grande condivisione degli obiettivi e una compattezza nelle scelte: puntiamo su poche cose ma su quelle che servono: agricoltura biologica, giovani e investimenti, sia per le aziende agricole che agroindustriali – spiega il dirigente generale del settore Agricoltura della Regione siciliana Dario Cartabellotta –. L’obiettivo è arrivare a quello che da vent’anni viene scritto nei regolamenti comunitari, cioè il trasferimento di valore aggiunto agli agricoltori. Negli ultimi tempi con i contratti di filiera di certo abbiamo iniziato ad andare in questa direzione».
«Vogliamo attrarre nuove realtà agroindustriali perché la Sicilia può produrre praticamente tutto, compresi i frutti tropicali – aggiunge –. Secondo l’ultimo rapporto di Unicredit l’agrifood Sicilia è arrivato a 9,3 mld di euro di fatturato, 20 anni fa eravamo a due.
E per spendere i soldi nei tempi previsti? «Bisognerà passare dalla proroga alla premura. Il fattore velocità diventa fondamentale, come amministrazione abbiamo una grande responsabilità: dobbiamo fare bandi veloci in tempi veloci altrimenti regaleremo soldi alle Regioni più virtuose».

Raccontare la realtà: Italia ieri e oggi è il titolo del Convegno che la Cattedra di Letteratura italiana contemporanea del Dipartimento di Scienze Umanistiche dell’Università di Palermo ha realizzato dal 27 al 29 ottobre 2022 all’interno del XXV Congresso dell’AIPI (Associazione Internazionale Professori di Italiano).

Il convegno nasce dall’esigenza di ritornare al tema della “realtà”, dopo il predominio della virtualità nel tempo della pandemia e trae spunto dalla celebrazione del centenario di Giovanni Verga, uno scrittore centrale nella storia letteraria italiana, che, dalla specola liminare della Sicilia, dalla prospettiva della lontananza, ha appuntato il suo sguardo impietoso sulle contraddizioni della storia nazionale, stringendo in un nodo inscindibile letteratura e realtà. In stretto raccordo con la il presidente del Comitato organizzatore, la prof. Domenica Perrone, abbiamo condiviso la rilevanza culturale dell’evento che ha portato a Palermo studiosi provenienti da tutto il mondo, ed abbiamo preparato una degustazione speciale di prodotti siciliani, la sera della giornata inaugurale, nell’ambito di un aperitivo di benvenuto ai soci, a conclusione della visita al Museo internazionale delle marionette Antonio Pasqualino. I professori, provenienti da diverse Università italiane, dall’America del Nord e del Sud, dalla Germania, dalla Francia, dalla Spagna, dall’Olanda, dal Belgio, dalla Polonia, dalla Romania, dalla Russia, dalla Bulgaria, dall’Africa, hanno degustato le nostre eccellenze agroalimentari e ne hanno condiviso il racconto, dalla viva voce dei ricercatori e delle aziende che hanno aderito all’iniziativa. In un contesto di fruttuosa contaminazione culturale, grazie al ruolo di collante, esercitato dall’interesse per la lingua, la letteratura e la cultura italiane.

Il menù del nostro aperitivo ha raccontato la cultura alimentare siciliana, il cibo d’altri tempi, oggi più che mai in voga, grazie al riconoscimento, da parte dell’Unesco, della Dieta Mediterranea, come patrimonio dell’Umanità. Il cibo vero e autentico che mette insieme cultura, gusto e salute e che ha permesso ai nostri nonni di “campare cent’anni”.

Grazie alla collaborazione delle aziende e dei progetti di ricerca e di promozione attivi a livello regionale abbiamo degustato la frutta tropicale del progetto Tinfrut – Tropicali di Sicilia dell’UNIPA – Azienda Ezio Gambino, i legumi dell’Associazione APS legumi siciliani – Legumeria di Salvatore Cassarinoe la frutta secca di Materlandsrl. È stato infine omaggiato, a tutti i partecipanti, il segnalibro “per crescere in salute e invecchiare con successo” realizzato dal Comitato di Esperti dell’Idimed (Istituto per la promozione e la valorizzazione della Dieta Mediterranea).