Secondo gli ultimi dati disponibili della FAO, il Mango (Mangifera indica L.) nel 2014 ha rappresentato il frutto tropicale più coltivato al mondo, evidenziando negli ultimi dieci anni un costante incremento sia in termini di superfice (+36,0%) che di produzione (+53,0%). Oggi il Mango è coltivato in circa 110 Paesi, in quanto pur essendo una coltura tropicale, ben si adatta alle condizioni pedoclimatiche delle regioni temperate, tra le quali la Sicilia. La principale ragione di questa espansione è dovuta al crescente interesse da parte dei consumatori verso i frutti tropicali in genere, sia freschi che trasformati, in quanto essi vengono sempre più identificati come alimenti funzionali e nutraceutici, attribuendo loro un valore aggiunto rispetto ad altri alimenti. Numerosi studi, infatti, hanno dimostrato il loro positivo effetto sulla salute umana, specialmente per le proprietà anti infiammatorie, anti tumorali e per la capacità di contrastare l’insorgenza di malattie metaboliche, quali il diabete e l’obesità. Inoltre, nella mente del consumatore il concetto di esotico è ben radicato nell’immaginario collettivo, attiva associazioni e relazioni con i racconti mitici, celebrando l’incontro tra ragione ed emozione.
Parallelamente a questo trend, negli ultimi anni si è registrato per l’intero comparto dell’orto-frutta una crescente richiesta relativamente ai prodotti della IV gamma ed a quelli beverage, in quanto il consumatore moderno è sempre più orientato all’acquisto di prodotti con maggior contenuto di servizio che possano soddisfare le sue esigenze in termini di sicurezza alimentare, praticità (facilità/comodità di consumo) e valore aggiunto (salutistico/dietetico).
Pertanto, considerato che il mercato è pronto per l’introduzione di nuovi prodotti in grado di soddisfare le richieste dei consumatori, il progetto prevede la costituzione di un Gruppo Operativo (G.O.) che si pone come obiettivo quello di valorizzare le produzioni derivanti dalle filiere dei frutti tropicali siciliani attraverso l’introduzione di innovazioni di processo e prodotto in tutte le fasi della filiera produttiva, dalla coltivazione sino a quelle legate alle gestione post-raccolta e della distribuzione.
In particolare, le fasi in cui si dovrebbe articolare il progetto sono le seguenti:
1. attività di animazione territoriale per favorire la cooperazione tra i partner ed i territori coinvolti;
2. trasferimento di tecniche colturali sostenibili alle aziende agricole, identificazione del momento chimico-fisico ottimale per effettuare la raccolta e gestione del post-raccolta;
3. ottenimento di prodotti innovativi per l’industria di trasformazione volti ad aumentare la shelf life del prodotto: prodotti di IV gamma con l’adozione di edible coating e modified atmosphere packaging;
4. realizzazione di prodotti innovativi più idonei a mantenere inalterate le caratteristiche dietetiche e nutraceutiche del frutto appena raccolto: succhi 100% a base di frutta tramite estrazione a freddo e sistemi di pastorizzazione a basso impatto calorico, sfere tramite sferificazione e perle mediante crioconservazione;
5. valorizzazione di tutti gli attori della filiera (dal produttore agricolo fino all’azienda di trasformazione ed alla distribuzione) attraverso la certificazione di prodotto e di processo – FASE TRASVERSALE;
6. lancio e commercializzazione dei prodotti ottenuti;
7. comunicazione e diffusione dei risultati.
In tal modo, il G.O. Tropicali di Sicilia, vuole dare un contributo operativo e concreto alla valorizzazione dell’intera filiera dei frutti tropicali siciliani in generale e manghicola in particolare, aumentandone la competitività in un mercato sempre più differenziato e globalizzato.
La Standardizzazione garantita dall’introduzione di processi di certificazione, la trasferibilità del know-how tecnologico innovativo e la realizzazione di linee di lavorazione nuove, infatti, permetterebbe alle aziende siciliane coinvolte di entrare in nuovi spazi immettendo sul mercato prodotti nuovi e altamente competitivi con una ricaduta importante sul territorio.
In questo contesto, infatti, le certificazioni volontarie costituiscono un valido strumento per attestare e valorizzare le caratteristiche qualitative e le peculiarità di un prodotto o di un gruppo di prodotti coinvolgendo tutti gli attori della filiera alimentare.